lunedì 30 luglio 2012

Ho sposato un babbeo

Ho lasciato definitivamente il babbeo quando, l’anno scorso, di nascosto, ha combinato una serie di casini e ha messo me e i nostri bambini a serio rischio. Sono riuscita a fare in modo che la nostra casa venisse (s)venduta prima che il tracollo economico e il pignoramento travolgessero anche l'unica cosa che mi avrebbe permesso di ricominciare a vivere senza di lui. Gli avevo gia' perdonato il tradimento, ma questo e' stato troppo. Da allora lui e' tornato a vivere dai suoi, i Windsor, che ovviamente l'hanno accolto a braccia aperte e gli hanno comprato la cameretta nuova, a ponte, perche' in quarant'anni non gli hanno mai insegnato a prendersi una responsabilita' e tuttora stanno arrancando per coprire i suoi debiti.

Ieri il babbeo mi ha telefonato per darmi appuntamento per prendere i bimbi, come ogni fine settimana.
Allora?? Andiamo in piscina?, propone.
Siiiiiiii!!!!! Urlano in coro i piccoli. 
Vi vengo a prendere io, dice tronfio.
Arriva a casa, come ogni fine settimana, con un paio d’ore di ritardo e con i postumi della sbornia. I piccoli, nonostante fossero vestiti e costumati da un pezzo, sono strafelici e urlano in coro Pi-sci-na!! Pi-sci-na!!! Eeeeeeeeeeeeeee!!!!! Mentre li carico in macchina, ancora tra i coretti, il babbeo mi fa: Eeehmmm pero' io non ho i soldi per il biglietto... me lo paghi tu, poi te li rido'
Ooooh ma certo. D’altronde, dovevo illudermi che se sabato scorso ti eri pagato da solo la benzina e i tuoi otto euro di ingresso saresti stato capace di fare altrettanto una settimana dopo? E d'altronde, sono mesi che aspetto gli arretrati del mantenimento dei bimbi, figuriamoci se rivedo gli otto euro. Che con quelli di tre settimane fa fanno sedici.

Pi-sci-na!! Pi-sci-na!!! Eeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!! 
E che, gli dici di no? Si, certo, nessun problema

Lui dorme beato sul lettino, io bado ai piccoli. Ovviamente va cosi' da sempre, e vado in piscina con loro per timore che si addormenti e li lasci affogare. Due anni fa pretese che il piccolo di nemmeno un anno scendesse da solo una scala: dieci punti in testa. E d’altronde sempre meglio pagare questi otto euro che fare come ieri, che i bambini mi sono tornati a casa alle 20 iperattivi. 
Ma che avete fatto
Abbiamo dormito
Ma come avete dormito
E mamma, io mi annoio a casa dei nonni, allora dormo.

Scusa, babbeo, ma perche' non giochi con i bambini
E beh, io mi metto giu’ col piccolo a dormire. Lei se vuole gioca da sola, se no dorme.

Mamma io non mi voglio vedere la scazzi in televisione.
Tempo fa la piccola passo’ un pomeriggio intero davanti alla tv coi nonni a vedere un programma su Sarah Scazzi.

Arriva l’ora del pranzo. I bambini escono dall'acqua, lui tira fuori un sacchetto di pan carre' iniziato, una confezione di bresaola, un brie, e mi fa Questo e’ quello che ho trovato nel frigo dei miei. Madonna la tristezza. Quarant’anni. Ma tu ti devi fare schifo da solo la mattina allo specchio. 
E mica e’ la prima volta. 
Tre settimane fa mi chiama e mi dice che non sa dove vedere la partita dell'Europeo, e mi chiede di poter venire da noi. Deve aver litigato con papino, penso. 
Ok, pero’ senti ci facciamo una focaccia
Oh va bene, allora io porto gli affettati
Ok!, mi sorprendo. 
Cosa prendo? Chiede. 
Mah, conta che I bimbi preferiscono prosciutto cotto, poi salame, poi prosciutto crudo
Eh, bisogna vedere cosa trovo nel frigo.
Capito? Faceva la spesa nel frigo dei suoi.
Non dico nulla, d’altronde ormai dopo mesi ho capito che affrontarlo non fa altro che peggiorare la situazione, devo giocare d’astuzia.
Lo richiamo un’ora dopo: 
Senti, sono al Carrefour, ero venuta a prendere la pasta per la pizza e gia’ che c’ero ho preso anche gli affettati, percio’ non ti preoccupare
E lui:  Eh ma allora io cosa porto?
Compra i gelati.
Ovviamente di gelato nemmeno l'ombra, ma si è portato la birretta per sè. I tre euro per la birra li trova sempre. Ottanta centesimi per l’ovetto kinder, mai. 

D'altronde quella volta si e' intascato i due euro che la piccola aveva trovato per terra.

A fine giornata mi consola solo vedere i miei bimbi felici di aver passato una giornata col papà, ignari ancora di tutti i risvolti della sua babbeitudine. E lui, galleggiando nella sua mente da quattordicenne, dopo essersi fatto quattro-cinque canne, rientra a casa con la macchina nuova che ha preteso dai suoi, perche' la Panda di famiglia era da pezzenti, e si accuccia nella cameretta che mammina gli ha appositamente comprato per festeggiare il suo rientro a casa. Bello, lui, di mammina sua. D'altronde, sono Windsor. La colpa di tutto, eventualmente, sara' di Rana freccia Middleton.

Rana Freccia

mercoledì 25 luglio 2012

Al parco con Ansia e Panico

Come già accennato in precedenza, avevo quest'amica, Ansia con cui ho condiviso qualche anno della mia esistenza perchè illusa ci potesse essere un qualcosa di condivisibile, oltre alla prole coetanea. Vi ho raccontato di qualche aneddoto... vi ho raccontato delle passeggiate... ma non vi ho mai raccontato del cocktail esplosivo di lei e del marito suo, Panico alle prese con il loro giovane rampollo Has Fidanken.

Pomeriggio tipo al parco - età delle salamandre: un anno e mezzo circa.
Io, mio marito e nostro figlio Sfinimento osserviamo la scena.

Panico: "Aspetta c'è vento, lasciagli la giacca"
Ansia: "Dici, e se poi suda?"
...
Ansia: "Salamandra pezzata, tu che dici? A tuo figlio gliela lasci?"
Io: "Uhm, no, sta correndo e si sta arrampicando... non ha senso, poi suderebbe"

Ansia rivolgendosi al marito: "Hai visto?"

Qualche minuto dopo, però, ci ripensa... e va a mettergliela.
Poi gliela toglie, poi la rimette. Il tutto almeno 5 volte, con Has Fidanken che inizia a dare segni di insofferenza. 
Ovviamente Panico ci mette il suo, giocando sui sensi di colpa:
"Vedrai, adesso si ammala, e sarà colpa tua. Non mi ascolti mai!"

Nel frattempo Sfinimento gattona con altri bambini sul prato.
Has Fidanken è nel passeggino (è stanco, dicono i genitori...)
Ansia chiede a suo figlio: "Vuoi andare anche tu sul prato? Eh?"
Has Fidanken non favella.
"Dai, ok, anche se non hai proprio i vestiti adatti..."
Lo prende e lo siede sull'erba fresca.
Un minuto.
...
"Umpf... ma in questo parco secondo te vengono i cani?" mi chiede.
"Ma no, c'è il custode... è vietato"
" Sì ma non vuol dire, sai. Mia sorella da piccola è finita di faccia sulla cacca di un cane... guarda uno shock!"
"Ma dai... ma sembra tutto così pulito... e poi tuo figlio è lì seduto buono buono."
(Il pupo è seduto e tiene le braccia sollevate in stile mi arrendo, per evitare di toccare il suolo)

"Uhm.... ohh!!! una formica! oddio, aspetta, vieni qui, fatti controllare tesoro, aspetta che ti sollevo i pantaloni, non vorrei ti finissero nel pannolino!"
(giuro eh, non invento)
...
"No dai, senti, basta stare sul prato... e poi non hai i vestiti adatti"
E Has Fidanken torna nel passeggino.

Intanto Sfinimento si arrampica sullo scivolo... suo padre glielo fa fare... sale di qua, di là... 
Panico, che non vuole essere da meno, prende in braccio Has Fidanken e decide che è arrivato il momento ti imparare a salire le scale... ma il piccolo non ci riesce... suo padre si innervosisce... prova a lasciarlo andare ma finisce in una pozzanghera. Lo prende in braccio... il piccolo ha assaporato per un attimo la libertà e non gradisce... vuole scendere e correre come gli altri bambini... 
Panico viene da noi con l'aria sofferente, di chi proprio non ce la fa più a gestire una belva...
Si guardano negli occhi, lui e la moglie... 

"Vabbè dai, basta, noi ce ne andiamo... si è fatto tardi"
E vanno via... con Has Fidanken per una volta tanto urlando e piangendo...

Le uscite al parco con la famiglia Ansia-Panico si son sempre più diradate, ciò che doveva essere un momento di spensieratezza diventava fonte di stress... e temevamo una qualche contaminazione anche su nostro figlio, che grazie a Ranatan era venuto fuori temerario. Non a caso si chiama Sfinimento.


La salamandra pezzata


lunedì 23 luglio 2012

Telefonata pubblicitaria, la bastarda

Ti coglie all'improvviso, spesso quando sei distratto e “in altre faccende affaccendato”, e non fai caso al numero sconosciutissimo che compare sul tuo telefono di casa.
Il piu' delle volte riesci a scamparla, perche' dall'altro lato della cornetta c'e' qualcuno che ti chiede di tuo marito (2/3/4/5/10/20 volte al giorno, tanto che pensi sia l'amante in incognito):
“No, mio marito non e' in casa.”
“Ma quando torna? Quando posso trovarlo?”
“Mah... chi lo puo' dire!” (e ci fai la figura della sfigata che aspetta un marito stackanovista o dalla doppia vita come minimo)
A volte, scocciata, per non farti rompere ulteriormente le balle e passare la palla al maritino che oggi ti ha fatto imbestialire, ti azzardi a dire:
“Penso che lo possa trovare dalle sette, le otto di sera....”
“Ah, grazie. Richiamero'.”
E puntuale, alle 7-8 di sera, quando il malcapitato richiama, passi la cornetta a chi di dovere. Dopo circa mezz'oretta di conversazione, poi, lo vedi uscire dalla stanza commentando acidamente:
“Non passarmi mai piu' queste telefonate.”
Ma, ingenua e con gli occhi da gatta, ti difendi dall'attacco:
“E come facevo a sapere che non era importante? Non mi ha detto chi era...”
E dopo lo sguardo assassino del marito (o della moglie), ridacchi sotto i baffi per la vendetta riuscita.....

Il problema nasce quando la pubblicita' becca te.
“Buongiorno, parlo con lei?
E con chi cacchio credi di parlare, idiota, ti ho risposto io e hai chiamato a casa mia no?
“Si, cosa desidera?”, educatamente, perche' ancora non sai chi c'e' dall'altra parte del telefono.
“Volevo offrirle un soggiorno in una spa, tra I'odore dell'erba e le acque fresche di montagna....(bla bla bla bla)...”
E tu ti stendi sul divano a sognare, perche' quel soggiorno ti piacerebbe proprio prendertelo e madare a quel paese tutti gli altri, invece che quella signorina gentilissima che fa solo il proprio lavoro e cerca di portare a casa il companatico.

Altra tipologia:
“Buongiorno, lei per caso ha avuto un incidente negli ultimi tre anni?”
Ti tocchi quello che non hai.
“Io? No, non mi sembra proprio.....”
“Ah. Arrivederci.”, e l'interlocutore scompare, se ti va bene.
Se ti va male: “Ma e' proprio sicura? No, perche' lo sa che potrebbe richiedere il rimborso delle spese che ha avuto...(bla bla bla bla)... Ci pensi bene. Non so, in macchina, sulla strada, in un incidente.....”
“Ora che mi ci fa pensare si, ho preso una storta per strada tempo fa (e non ho denunciato il Comune per pieta'....)”
“Bene!”
Come bene? Questo mi sta gia' sul culo.
“E si ricorda in che occasione? Era colpa sua o di altri?”
“Hem... veramente non ricordo.”
“Ci pensi bene.”
“Ci sto pensando, ma non ricordo proprio...”
"Si sforzi, e' importante. Ne va della salute del suo portafoglio."
Fai la gnorri e insisti: "No, mi dispiace, non ricordo davvero..."
A quel punto, pur di non perdere il suo tempo prezioso l'interlocutore rinuncia.
“Ah. Arrivederci.”

Ma quelli che ti rompono DAVVERO sono i maledetti sondaggisti:
“Buongiorno, potrei avere due minuti del suo tempo per rispondere a delle domande?”
La prima volta cedi, per pieta' di un pver'uomo che magari e' laureato ed e' ridotto a fare quel lavoro, ma non finisci l'intervista perche' ti accorgi che i suoi due minuti sono diventati 20. 
Dalla seconda, rispondi:
“No, guardi, ora non ho tempo, mi dispiace.”
E se l'intervistatore e' un anfibio come te, ha il buon gusto di lasciar perdere.
Nel caso in cui sia un umano arrabbiato e frustrato, ti risponde, secco:
“No, davvero, guardi, sono solo due minuti...”, e inizia con le domande a raffica.
“Guardi, sono davvero occupata, ora non posso...”
E quello insiste.
L'ultima volta, a queste insistenze, credo di essermi trasformata da raganella dagli occhi rossi in leone dagli occhi di fuoco. Perche' gli ho ruggito, con voce ferma e tuonante:
“Le ho detto NON ADESSO.”
Click.
Ha riagganciato senza salutarmi.

Qualunque cosa vi dicano, non cedete: siate cattivi.
E se vedete un numero sconosciuto sul vostro telefono, non abbiate dubbi: sappiate che e' LEI, la telefonata pubblicitaria. La bastarda.

sabato 21 luglio 2012

Go vegetarian... Vai, vai!!


Ciao, piacere. Carina questa cena, vero?
Oh, sei vegetariano. E' una scelta di vita totale! Anche se certo, le verdure al giorno d'oggi costano davvero tanto.. Oh, non mangi solo verdure? 
Bistecche di soia?? Davvero?? 
Scusa ma se hanno lo stesso sapore di una bistecca perche' non ti mangi una bistec-
Certo, hai ragione, lo sfruttamento animale.. 
Come dici? Inquinamento?
Si ma anche il trasporto dell'acqua produce inquinamento atmosfer-..
Il latte?? Ma scusa come fai senza il latte.. Ma proprio da nessuna parte? Ah, quello di soia. Ma ho letto ieri che fa male. Eh si, per non parlare della diossina poi. 
La mozzarella di soia?? E scusa ma i pesticidi nei campi? Ah si, chiaro, no, meglio che la macellazione. 
L'anima, si'. La sofferenza, assolutamente, non ce la faccio a vedere un gattino che sta male, figuriamoci un maiale che strilla.. No, si', certo...
Beh, si, pero' la mangio una volta a settimana, mica tutti i g-...

... no, si', lo so, cioe', non e' che proprio ce l'ho sulla coscienza, ma che de-..

...ha-ha..

..hmmmm..

...hm-hm..

Certo.

...


...


...


Si vabbe' ma non e' che i tumori vengono solo...

...


No ma le prendo ai GAS, o dal contadino, o comunque per me chilometro ze-

...

Si, certo.

...

Si pero' ha ragione chi dice che se poi gli animali non vengono piu' utilizzati per l'alimentazione si estinguono ugual-

...

...

Davvero stasera ti sei portato la cena, qui? Ma di la' ci sono delle cose vegetariane.. Ah, non ti fidi, capisco.

Ma le scarpe, scusa? E la borsa? Tutto di plastica?

E il cotone della maglietta? No, sai, organico non sempre vuol di-...

Oh si certo.

Vab-...

...

Scusa ma mi e' venuta una fame assurda, vado a prendermi un altro piatto di roastbeef eh.


Rana Cowboy (e chi, altrimenti?)

venerdì 20 luglio 2012

I dieci sintomi del Suocerovirus Stronzococco Fecalis

Il Suocerovirus Stronzococco Fecalis è un comune virus appartenente anche alle migliori famiglie, ad altissima reattività anche a livello epidermico; può avere lunga incubazione, essendo un retrovirus, attaccando il sistema immunitario della nuora o del genero, e prima o poi si manifesta con segni di gravità diversa a seconda della specie infettante. Questa diffusissima malattia uccide milioni di coppie felici ogni anno, non è ancora stato messo a punto un vaccino ed attualmente trova la sua unica cura nell'allontanamento del germe responsabile. Statisticamente colpisce più le suocere che i suoceri.

I dieci sintomi che si manifestano verbalmente nel suocero infetto sono le seguenti frasi:

1. Certo che potevi vestirti meglio.
2. Hai messo su qualche chilo, eh? Guarda invece io che figurino.
3. Non è male questa pasta che hai fatto. Ma certo che come la faccio io non la fa nessuno.
4. Potresti dare una pulita, ogni tanto, guarda qua.
5. Io se vuoi il bambino te lo guardo. Però almeno per farlo uscire con me devi vestirlo bene.
6. Cosa hai combinato in testa!? E lo chiami parrucchiere?!?
7. Ma dai, avete fatto l'ecografia! E quindi? Femmina? Vabbè, dai, sarà per la prossima volta.

Top 3 della forma acuta che non conosce antidoto:


8. La sua ex sì che era simpatica. Ah, guarda, gran bella ragazza. Grande stile, sempre gentile, sempre disponibile, scherzosa, ci confidavamo, uscivamo, abbiamo fatto feste natali pasque capodanni vacanze....eh che tempi. E vabbè, pazienza.
9. Certo che il bambino somiglia proprio solo a te, eh. Mah. Sarà.
10. Per me i nipoti sono tutti uguali. Certo, i tuoi non sono così bravi. Non sono nemmeno così obbedienti. A dire il vero non è che siano proprio tranquilli. Dovrebbero anche essere sistemati un pò meglio. Ma non fraintendermi, per me sono davvero tutti tutti uguali.


La rana freccia

giovedì 19 luglio 2012

Vergogna? No, grazie.

Oggi il rospo è di una nostra lettrice che qui si firma Girina Irriverente.
Buona lettura.


Accolgo con piacere l’invito a mandar fuori i rospi stagnanti all’interno del mio stomaco. 
Alcuni di essi è difficoltoso trattenerli e finalmente potrò cacciarli prima che finiscano nella melma sconfinata del non ritorno. 

Ho messo educatamente in fila i miei anfibi interiori e pian piano cercherò di farli emergere.

Il primo rutto libero con fiatella cipollosa incorporata lo dedico a tutti quelli che, dopo avermi domandato: “Che lavoro fai?”, alla mia risposta: “Commessa in un sexy shop”, con l’espressione dispiaciuta e preoccupata (per me), continuano a chiedermi: Ma non ti vergogni/imbarazzi?”

Ma che sbrindellamento di verruche! NO, NO, NO per Dio Ranatan! 
Non sono io a dovermi vergognare, al massimo lo fanno i clienti (e giustifico solo quelli che acquistano i sextoys). 

E mica ho detto che faccio la lap dance, la spogliarellista o la pornostar; vendo intimo, articoli scherzosi, oggetti erotici, etc…e quindi?
Smettetela di scartavetrarmi le ovaie con questa storia e, se proprio dovete, fatemi domande più originali.

Questa domanda mi ossessiona, non la sopporto più, mi dilata le pupille e m’incarognisce di più di quel fottutissimo spigolo sempre in agguato per acciaccarmi il mignolino del piede.

Un insulto speciale lo rivolgo all’unica persona che, uscendo dagli schemi comuni, mi ha detto: ”Vabbè, basta che lavori.” 

BASTA CHE LAVORI??? Ma come strarazzo ti permetti? 
Vuoi mica dire che non c’è dignità in quello che faccio, ma devo tener duro perché di questi tempi bisogna accontentarsi di quello che capita?

Nel dubbio, ti auguro una diarrea lancinante a scariche alternate di mezz’ora, tutte le volte che ti trovi fuori di casa e che l’unico bagno in cui tu possa entrare sia solo ed esclusivamente alla turca…e pure intasata!
C’hai più crateri te nel cervello che la luna nella sua totalità.

Ricoprire un ruolo di grande rilevanza sociale non fa di noi persone migliori. 

Es: Essere il miglior presidente del consiglio degli ultimi 150 anni e nel contempo andare a escort, minorenni, orge e derubare lo Stato fottendosene del popolo, non merita alcun tipo di stima.

La dignità di un uomo non risiede nell’importanza del lavoro che svolge, ma nell’onestà e passione che ci mette nel farlo.

Ecco…l’ho detto! Grazie per lo sfogo.

Croack a tutti
Girina Irriverente

mercoledì 18 luglio 2012

Mio suocero è peggio


Qui sfaterò un mito: le suocere sono insopportabili, non vanno d’accordo con le nuore, sono invadenti e sempre in mezzo come il prezzemolo.
Ma voi non avete conosciuto mio suocero.
Ve lo descrivo in breve: uomo sulla cinquantina in pensione, sovrappeso, senza nessun hobby a parte il fumo delle sigarette. Come passa il suo tempo libero? A fare commissioni per la moglie, a fare da tassista per un figlio diciottenne che non si azzarda a prendere autobus di sorta, a fumare ogni dieci minuti, e quando presente, a rompere le palle alla sottoscritta su varie ed eventuali.

E’ un provocatore nato, sempre pronto alla rissa, prende tutto sul personale, si offende e fa il muso come i bambini. Con mio figlio si mette a tu per tu e quasi devo consolare lui, mio suocero, se alla fine mio figlio ha la meglio.

Parliamo infatti delle sue ingerenze nel rapporto con mio figlio:

  • prima di fargli assaggiare qualcosa non mi chiede MAI se può farlo (cosa che persino sua moglie col tempo ha imparato a fare)
  • se io dico A a mio figlio, lui si intromette e dice B (aggiungendo anche frasi che suonano così “ma lascia perdere tua madre!!!”)
  • se siamo al mare (è capitato una volta e non credo di volerlo ripetere) e io dico che mio figlio per fare il bagno con lui deve indossare i braccioli… lui si offende e se ne va in acqua perché non esiste che non ci si debba fidare di lui, lasciando mio figlio con i braccioli in mano e quasi in lacrime. Per inciso, ha due anni e mezzo, sarò apprensiva ma posso “non fidarmi”? nel senso che se ti viene un malore, tu che pesi 110 kg, come pensi di non trascinare anche mio figlio nello tzunami che provocherai? Brutto pachiderma che non sei altro!
  • se è da noi e gli faccio notare che la sigaretta può accenderla in balcone non necessariamente dentro casa… ovviamente si offende e poi va a dire ai quattro venti che ho osato metterlo alla porta.
  • sempre in tema di sigaretta… se siamo a casa sua ovviamente si sente libero di fare ciò che vuole, anche fumarla dentro casa, avendo cura di nasconderla dietro la schiena perché secondo lui mio figlio così non è sottoposto al fumo diretto.
  • se dico che non deve mettere cartoni mentre il pupo sta mangiando… lui fa finta di niente e sintonizza il cartone. Se lo faccio notare nuovamente, si offende e cambia canale, mettendo comunque qualcosa a palla che lo distragga.

E poi… in tema di simpatie nei miei confronti:

  •          se sono a cena da noi c’è sempre qualcosa che non va in ciò che ho cucinato, troppo olio, troppe     uova, poco sale, troppo sale…
  •          se faccio un dolce… troppo asciutto, troppo dolce, troppe uova. (Per inciso, ciò che prepara sua moglie è alla stregua dei migliori chef culinari… e a mia suocera ciò che le vien meglio è la cotoletta alla milanese e la pasta al sugo. E di dolci... non se ne parla proprio! Ma lui, lecchinazzo, è sempre lì a tessere le sue doti in cucina, guai a contraddirlo!!!! – ma ti paga???? Altrimenti non te la da stasera vero?)

Son capitate le liti con mia suocera, figuriamoci, io non sempre sorrido e annuisco, specialmente in materia di figli... e chi è che si metteva in mezzo a fomentare e aizzare il pitbull? Sempre lui!!! Si è così rammollito come uomo che il massimo della goduria la prova nel difendere a spada tratta sua moglie, anche quando le cose non lo riguardano affatto!!! Ma dico, esistono davvero mariti così? Lui è praticamente il suo scendiletto.

Insomma, i problemi con mia suocera esistono… ma vi assicuro, almeno lei a volte – a volte – sembra capire. Ma con mio suocero, il troglodita musone… è tutto un altro paio di maniche.
Ditemi che non sono l'unica, vi prego. E ditemi anche, se esiste, una soluzione che non sia saltargli agli occhi come una gatta inferocita.

La salamandra pezzata

martedì 17 luglio 2012

Il rospo di Perline e Bottoni

Inauguriamo oggi la rubrica della posta dei rospi, uno spazio lasciato appositamente per raccogliere tutti i rospi che non riuscite a mandar giù. Oggi pubblichiamo il rospo di Perline e Bottoni

Approdata per caso nel vs blog, temo di aver trovato il mio habitat naturale. Di rospi ne ho a quintalate, alcuni ingoiati anche in un sol boccone.

Iniziamo dal primo, il più recente:

abito in una ridente cittadina della costa abruzzese (con una b sola, non con 2 come sovente leggo...) dove la pianura è pianura anche se circondata da colline. Nonostante il Pescarese tipico necessita di quattroruote sotto il posteriore per andare dal posto A al posto B anche se questi distano poco meno di 50 metri, la penuria di parcheggi e il caldo tropicale fanno sì che d'estate il numero di veicoli a due ruote aumenti vertiginosamente. Soprattutto e per fortuna le biciclette. Capisco che si debba lottare contro la cecità assoluta dell'amministrazione comunale che multa e sequestra le bici attaccate ai pali e/o agli alberi nonostante le rastrelliere siano del tutto insufficienti, capisco che nel traffico sia anche pericoloso farsi strada tra le auto, le moto e gli autobus. Ma....

VORREI SAPERE PER QUALE C***O DI MOTIVO TU, CICLISTA, VAI REGOLARMENTE CONTROMANO NELLE STRADE, SALI SUL MARCIAPIEDE, SFRECCI SULLA STRADA PARCO IL MERCOLEDI' MATTINA NONOSTANTE CI SIA IL MERCATO PIENO DI PEDONI E, SOPRATTUTTO, VORREI CAPIRE PERCHè, NONOSTANTE LA PISTA CICLABILE SULLA RIVIERA FATTA E RIFATTA DA OGNI SINGOLA AMMINISTRAZIONE COMUNALE CHE SI è SUCCEDUTA CON SPRECO DI SOLDI ANCHE MIEI, CONTINUI AD EVITARLA ACCURATAMENTE E PEDALI ACCALDATO SUL MARCIAPIEDE DELLA RIVIERA. sTAI FORSE CERCANDO DI ALLENARTI PER ABBATTERE QUANTI PIU' PEDONI POSSIBILI?!

Scusate lo sfogo. Ma in alternativa avrei potuto usare una cerbottana col curaro e non posso permettermi di andare in carcere. Ho una famiglia, anzi dei figli da accudire. Al marito ci pensa un'altra :)

Perline e Bottoni

venerdì 13 luglio 2012

Profondissime riflessioni sul blogostagno

Oggi parliamo di voi, amici blogger, perche' la palude della blogosfera e' grande e variegata e accoglie anfibi di ogni sorta. Voi ora leggerete ridendo, pensando di riconoscerne altri, ma sappiate che ci siete anche voi, ed e' inutile che vi inca77iate e facciate gli gnorri (!!).
Nella palude della blogosfera stagnano i seguenti:
  1. Food-blogger che si lamenta di ricevere dalle aziende pacchi di prodotti culinari che noi, rospi dello stagno, vorremmo ricevere e papparci tutti i giorni! E deve pure inventarsi le ricette da postare per far campare il suo blog...
  2. Food-veggie-blogger, che si distingue dagli altri food-blogger perche' le sue ricette rispettano la natura ed il mondo animale e riempiono la pancia in modo creativo ma altrettanto nutriente ed elaborato
  3. Food-vegan-blogger, che si vanta di avere un totale rigetto per qualsivoglia sostanza animale, compresa, spesso, la razza umana
  4. Food banal blogger, quelloi che fanno la foto al piatto di pasta al pomodoro, ma la foto è figa e pensano di essere Vissani.
  5. Mamma-blogger, quella che ha aperto un blog per raccontare il suo approccio a cacche, ciucci e pannolini e che cerca nel web compagne di sventura per sentirsi meno sola. Talvolta riesce a pubblicare un libro su cacche ciucci e pannolini, sulla depressione post-parto che l'ha colta di sorpresa e l'ha fatta precipitare in uno stagno melmoso dal quale solo le droghe pesanti l'hanno tirata fuori, sulla sua vita sessuale assolutamente alterata dalla nascita del pargolo, sulla mancanza di liberta', di amicizie e rapporti sociali (umani o animali), e sul fatto che si perde tutti gli ultimi film usciti al cinema! Insomma, in genere ci si deprime soltanto a leggerla.
  6. Papa'-blogger, che racconta adorato con gli occhi a pesce lesso la vita dei figli, la sua visione assolutamente maschile del mommyblogging e (lievemente contrariato, spesso alla Sandra e Raimondo) la sua vita di coppia e di famiglia post-figli
  7. Fashion-blogger, solitamente donna, accanita visitatrice di outlet, acquirente dal portafoglio pieno e dalle mani bucate, compare spesso in foto super-fashion e super-elaborate che le danno l'illusione di essere la nuova Kate Moss facendole sparire miracolosamente il polpaccio da lottatore di sumo e il didietro (appena un po') troppo accennato
  8. Eco-blogger, che passa il suo tempo a raccogliere i rifiuti di casa (lattine, rotoli di carta igienica-scottex, bottiglie di plastica) per farne utili strumenti di lavoro che manco in Africa riescono a sfruttare ed oggetti di decor che starebbero bene nella casetta delle bambole
  9. Blogger creativi, che si spremono le meningi per inventare qualcosa di nuovo che ancora non e' stato inventato (impresa ardua, per la verita') e spesso non ci riescono.
  10. Il web-marketing-blogger-aziendale, quello che "io so tutto sul mondo del web, sono ganzo sono SEO sono figo, e sono pure in contatto con tutte le aziende e le multinazionali del globo terraqueo. Comprate il mio libro per diventare (sfigati, ndr) come me e vendere il vostro blog."
  11. Le reduci dal Social Family Day. Cioe' tutte, e tutte donne. Da due mesi e' un moltiplicarsi di post identici per poter crescere, aumentare le visualizzazioni, cambiare template, aggiungere banner, col risultato che sono tutti impersonali e zeppi di link pubblicitari che nessuno clicchera' mai. Ma quello che e' peggio sono le recensioni sui prodotti, che se le fanno gli altri si chiamano marchette, se lo fanno loro sono tentativi di autopromozione.
  12. Social blogger, quelli che ogni cosa che fanno la devono scrivere come status, e che riempiono la bacheca di simil messaggi in codice che non capisce nessuno.
  13. Statistic-blogger, quello/a con gli occhi a slot-machine a diversi zeri, che non si sa come ha un numero di pageviews superiore a qualunque umana comprensione (perche' spesso i suoi post sono inesistenti) e che passa il suo tempo ad escogitare trucchetti alla Silvan per aumentare il suo gia' notevole numero in homepage.
  14. Link blogger. Prima di leggere un suo post devi prima spulciarti i 27 link di rimando ai suoi vecchi scritti. Non si accontenta di parlarti di se', deve essere sicuro che non ti perderai neanche un briciolo della sua esilarante vita. Il suo post è caratterizzato da "come ho scritto qui". "come vi ho raccontato là", "dove stiamo stati 86 minuti fa".
  15. Stalker blogger. Sono quei blogger con poca fantasia, passano il loro tempo su ogni tipo di blog con il loro fare da tuttologi. In ogni commento che lasciano osannano le proprie doti sessuali, culinarie, paterne, materne, lavorative, dimenticando completamente di stare a commentare sul blog di qualcun'altro. Sono fraterni e consolatori ma è semplicemente una tattica per circuirti. Ogni commento scopri che hanno rubato un pezzetto del blog che hanno visitato fino a quando il loro blog non diventa un compendio eterogeneo di tuttologia.
  16. Blogger-colto, che infarcisce i suoi post di termini latini e citazioni filosofiche che ti fanno sfuggire il senso principale del post stesso (e passare anche la voglia di leggerlo, ndr).
  17. Blogger comunista. E' quello che difende a prescindere gli extracomunitari, i derelitti, gli operai, che detesta le leggi, lo Stato e le partite iva. E i suoi post sono taaanto politically correct, pieni di buoni sentimenti verso il prossimo e assolutamente popolari. Finche' le questioni non lo toccano da vicino, perche' in quel caso si trasforma e diventa piu' nero del nero. Di solito e' associato anche a
  18. Blogger intollerante, che quando fai notare, nei commenti, che forse le cose non stanno esattamente come lui/lei dice, o che ci sono due modi di vedere la stessa realta', si incaXXa, ti ignora o peggio ti cancella.
  19. Blogger che se la tira, che generalmente non risponde mai ai tuoi commenti, magari solo a chi più gli garba e che è notoriamente un suo fan, ma tu puoi pure scrivere che stai per suicidarti, sarai sempre ignorato.
  20. Blogger-anonimi. Sono quelli che si nascondono dietro i nomignoli per non rivelare la propria vera identita' al primo venuto, che senno' qualcuno li potrebbe diffamare in pubblico, in privato, o anche dietro le spalle. Di solito sono un po' sociopatici, ma fanno finta di essere simpatici, socievoli e allegri chesembranofattidicoca(cola). E che, riparati dietro la maschera di Arlecchino, si permettono di dire di tutto senza ritegno e senza peli sulla lingua. Non so, quelli con i soprannomi tipo: La carica dei 101, Il mago della hall, Cenerentola in piazza, L'occhio del ciclone, La cicala che cacava..... Oppure, piu' semplicemente: Rana Cowboy, Rana Freccia, Raganella verde, Salamandra pezzata, Raganella dagli occhi rossi, Rana Pinocchio....  Insomma, questi qua, ecco.

Un caro croack,
Lo stagno dei rospi

giovedì 12 luglio 2012

Lo scopo

Nooooo... non e' ninfomaniaaaaaa... Siiiiiii... e' la passione miaaaaaa.... Avete capito di cosa sto parlando, no? Beh ecco oggi vorrei parlare di quelli che usano facebook per un unico scopo. Lo scopo. C'e' un mio contatto, donna, over 30, che su facebook alterna due tipi di post.
Modalita' sob: sono sola, nessuno mi ama, perche' mi abbandonano, cosa ho fatto per meritarmi questo, cosa ho che non va, eccetera.
Modalita' zoc: foto in reggiseno, sguardo ammiccante, cocktail, sdraiata sul letto coscia in vista mutanda.
Chiaro che ognuno puo' fare della sua bacheca cio' che vuole. Anche se poi si lamenta stracciandosi l'anima che non trova uno straccio di uomo, o peggio che sono tutti dei puttanieri (l'ha detto lei!). Il punto e' che si e' creata una decina di profili maschili, con immagini di modelli o gran fighi, che commentano i suoi stati dicendo che vorrebbero uscire con lei o che le danno appuntamento alla ora x al luogo tale.
In pratica se la canta e se la suona.
Che poi e' pure imbranata, tipo che nel primo commento lui le scrive in italiano, ma lei risponde in spagnolo. Insomma si notera' che c'e' qualcosa che non torna, no?
Oppure un'altra. Over 40. Ha due modalita' di post.
la pasionaria: abbasso le banche, odio il sistema, andiamo a rovesciare il governo, siete tutti dei rincretiniti e solo io ho capito come va il mondo.
l'appassionata: cocktail (l'alcolismo e' una costante, mi rendo conto), spalla nuda, sguardo ammiccante, gambe accavallate, di solito in compagnia di altre tre strappone e uno sfigato che fa le foto e qualche volta appare abbracciato a lei, insomma il tipico amico a cui la fa annusare ma non la da' manco morta.
Lei non racconta mai come vanno le sue cose, ma a giudicare dalle foto non batte chiodo. Credo che sia una di quelle Ma magari ci caschi.


L'uomo che va per lo scopo e' piu' diretto, ovviamente. Di solito trovo tra i messaggi un Ti amo. Cosi', a buffo, prima o poi qualcuna rispondera'.
E non mancano gli stranieri. Uno mi ha scritto

Hello princess , I was so intrigued by your profile and your enchanting looks to say the least and with all sense of modesty love us to get to know each other more intimately than this net thing if you don't mind please, so if ok, kindly let me have the singular honor of having your email so we can chat more privately ok?

Dopo una riga ero gia' annoiata.
E allo stesso modo ho trovato il potenziale stalker che si autoboicotta. Uno che nonostante la mia bacheca chiusa agli estranei mi ha scritto Uh interessante quello che fai durante il giorno. Magari se ti va prendo il tuo cellulare dal profilo cosi' ogni tanto possiamo sentirci.
Ma il migliore, la palma d'oro, va a quello che si e' creato il profilo Bello anche dentro e mi ha consigliato di andare a leggere la sua bacheca.
Da applauso.
La rana cowboy

mercoledì 11 luglio 2012

Abbasso i proprietari dei cani


Io non ho cani, e non perché non mi piacciono sia ben chiaro, ma perché sono pigra e di scendere per far fare loro la pipì non mi va manco un po'.
Ovviamente ciò non mi rende immune dalla cosa che più odio : calpestare la loro cacca.
Ma io dico, porca di quella vacca (che ci sta bene visto l'attinenza con il mondo animale), avete un cane, spendete del cibo per lui, avrete sicuramente cercato un buon veterinario, gli comprate pure i biscotti per la pulizia dentaria e, nel più assurdo dei casi, lo portate in giro con un passeggino apposito (?!?!!!???)...ed allora perché diamine non raccogliete la sua cacca?

Perchè io devo fare lo slalom tra gli escrementi del vostro cane? Perché?

Sappiate che vi odio, e quando acciacco una delle vostre cacche, vi maledico e sogno il giorno in cui, prima di un colloquio importante, tutti vestiti bene e profumati, voi possiate mettere le vostre amate scarpe su una cacca, e che la suddetta schizzi macchiandovi il vestito.


                                                                                                      La raganella verde

lunedì 9 luglio 2012

Rosp-it #2






La rana freccia

Mi sono fermato sulla sponda del fiume e ho guardato il cadavere passare!!!


Quante volte, ditemi quante dannatissime volte vi siete detti dentro la vostra zucca vuota "prima o poi il cadavere passerà"... Tante, tantissime volte... sperando e contando i giorni che vi avrebbero separato da quella meravigliosa, gradevole, piacevole, leggera sensazione di liberazione!!

E io di cadaveri passare ne ho visti tanti. Rane galleggiare a pelo d'acqua con la pancia all'aria e un rivolo di saliva alla bocca!


Cadavere #1
Il cadavere l'ho visto passare qualche giorno fa, con un mio carissimo e stimatissimo collega, famoso per il suo modo cortese di cercare peli alle uova e punti neri nei culi dei bambini. Il succitato, cortese come uno schiacciasassi in vetreria, passava le sue giornate a puntualizzare gli errori altrui, godendo e gratificandosi dai minuscoli errori dei suoi stessi colleghi.
Con me nello specifico, ha sempre cercato di sottolineare che qualche cosa me la dimenticassi sempre... perchè dice lui "io sono sbadato" mentre lui, essendo un grand'uomo, non dimentica mai nulla...

Non dimenticava mai nulla fino a quando, andando a consegnare una cartella esattoriale in montagna, ha dimenticato di inserire il freno a mano alla sua macchina lasciando che questa facesse un volo di circa 8 metri giù per una scarpata!
Mi spiace, non dimenticavi mai nulla bastardo! 

Cadavere #2
Il cadavere l'ho visto passare altre centinaia di volte, nei discorsi pomposi pieni di superlativi, di gente incapace di rendersi conto che la propria ombra è più lunga della tua perché ha il sole alle spalle. Grandi saggi che nella propria vita hanno fatto meno di nulla ma si sentono in dovere di darti la loro preziosa e impagabile soluzione ai tuoi problemi.
Avevo un "amico" che sosteneva che ero un uomo senza palle, incapace di cambiare il corso della propria vita, vittima del sistema, collaborazionista di un sistema marcio e perciò giustamente oppresso dalla società. Diceva che ero incapace di mangiare là dove tutti mangiavano a mani piene.
Parlava dall'alto del suo scranno conferitogli grazie alle conoscenze paterne
Parlava per annientare gli altri e lodare se stesso, lui, che difficilmente da solo sapeva girare lo zucchero nel caffè. Il cadavere è passato, il suo scranno è stato mangiato dalle termiti.
Il padre in pensione non conta più un cazzo! 
Lui da 4 anni cerca lavoro e ha smesso di lodare se stesso come una cicala canzona una formica!


Cadavere #3
Il cadavere passare l'ho visto qualche giorno fa, quando ho scoperto che i miei vanno a comprare nei negozi cinesi!! Negli stessi negozi per cui io qualche anno prima, fui messo al bando, tacciato di aiutare gli occhi a mandorla nella distruzione irreversibile del nostro paese.
Ricordando sottilmente questo piccolo dettaglio, ho visto mio padre tergiversare come un gatto lanciato dentro una vasca piena d'acqua!
Ora ci comprano loro... io ho smesso.

Ne ho tanti altri di cadaveri... ma non vorrei già dal lunedì riempire lo stagno di Karma negativo!!!

Buona settimana e ricordate di mettere il freno a mano!


La rana pinocchio

venerdì 6 luglio 2012

Una passeggiata con Ansia e Has Fidanken

Come già anticipato qui avevo un'amica, Ansia che per anni ho continuato a frequentare forse più per far giocare insieme i nostri piccoli Salamandra (che poi, il suo Has Fidanken aveva un'avversione per qualsiasi essere umano, specialmente al di sotto dei 60 cm... quindi non è che giocassero in effetti), dicevo, più per un'idea di condivisione che per la condivisione stessa. 
Già dai primi mesi dei rampolli si vedeva chiaro il nostro approccio diverso alla madritudine.
Passeggiata tipo:
Sfinimento (mio figlio) tranquillo nel suo passeggino fronte-strada osserva il mondo.
Has Fidanken (suo figlio) tranquillo nel suo passeggino fronte-strada e fronte-mamma osserva il mondo.
Ma...
"Tesoro, cosa c'è? Ti arriva il sole negli occhi? Aspetta che ti giro."
Pausa per sistemare il passeggino da fronte-strada a fronte-mamma. Con il suo passeggino anteguerra (e qui va una nota di lode, perchè trattasi di passeggino prestato da sua sorella, quindi usato, che anche io mi son meravigliata perchè la facevo più da passeggino di ultima generazione) ci impiega una vita per rigirarselo e sistemare le rotelle che si inceppano.
Has Fidanken è ora fronte strada. Con la stessa espressione di prima.
Ma...
Dobbiamo girare per un'altra strada per arrivare al parco. Ciò implica una diversa posizione del sole. Ciò implica che i raggi del suddetto arrivino nuovamente sul visino del povero Has Fidanken, che fa giusto un gesto di chiusura delle palpebre.
"O no!! Di nuovo il sole!!! Aspetta tesoro, ti rimetto fronte strada! Macchepalle!"
Ansia armeggia nuovamente con il passeggino... mentre la sottoscritta prova a spiegarle che non succede nulla se un po' di sole lo becca in viso nonostante la capottina... che deve anche abituarsi...
Niente, non sente. Anzi. A un certo punto arriva il fattore imprevisto: il vento. 
Vento e sole sono fattori terribili nel mese di luglio.
Impieghiamo un'ora per arrivare al parco, quando senza i terribili fattori imprevisti ci avremmo messo un quarto d'ora.
Il parco, scoprirò subito dopo, è un luogo pieno di insidie...

La salamandra pezzata

giovedì 5 luglio 2012

Con gli occhi rossi di....


Raramente ho gli occhi rossi di rabbia. 
Piu' spesso di stanchezza, di sole (poco, in questo stagno paludoso e bigio), di vento che batte furioso, o semplicemente, sovente, dimentico di usare gli occhialini, quando nuoto in queste acque melmose.
Son piccola, verdognola, scattante tanto con le zampette quanto con la tastiera, e (quando mi va) pure chiacchierina. 
Abbarbicata alla mia foglia e al mio stagno difendo il mio spazio da mosche, zanzare ed animali feroci.
Che ce ne sono e', in giro tra le fronde....
Esco appena ora da uno scontro diretto con un coccodrillo. Uno di quei coccodrilli che non sanno bene il perche' sono arrabbiati. E pero' vogliono divorarti, solo per sentire che gusto hai. Ma l'ho spaventato davvero, eh? Forse sono stati i miei occhi rossi.
Il coccodrillo arrabbiato ha cercato di azzannare anche i miei amici. Ma mica c'e' riuscito, eh?  Noi anfibi siam piu' svelti!
Cosi', con un agile balzo, ci siam ritrovati qua, in questo stagno paludoso e appartato, intimo e segreto, a ridere e scherzare delle nostre sventure. Delle nostre delusioni. Dei nostri nemici. Del mondo la' fuori. Di cio' che ci fa andar di traverso la digestione, giorno per giorno. Dei nostri sogni.

Piacere di conoscervi.
Non so ancora cosa raccontero' qui dentro; probabilmente tutto cio' che mi passera' per la testa.... 
ma per ora mi sto divertendo un sacco!

A' la prochaine!
(ebbene si, sono una raganella multilingue)

Raganella dagli occhi rossi

Vita di merda!

Salve gente, sono la rana pinocchio.
Mi auguro che il nome non vi tragga in inganno perché giuro che cercherò di raccontarvi solo la pura e semplice verità! 


Certo, alcune storie vi potranno sembrare assolutamente di fantasia, altre potranno essere più credibili ma in fondo in fondo allo stagno, vi giuro sulle mie zampette viscide che tutto è realtà!!! Mi caschi il naso!



IL MIO LAVORO
Faccio un lavoro di merda, odiato da tutti, recupero crediti tra le rane dello stagno!
Il mio capo arriva a metà mattina fatto come una spugna di non so quali sostanze stupefacenti. Inveisce e smadonna contro tutto e tutti, sputa per terra e si pulisce la bocca con la parte bassa della camicia.
Io vengo bistrattato per quattro soldi e due pedane nel culo e tutto quello che riesco a sentire a fine mese, quando il mio sopracciglio si agita compulsivamente dal nervoso è "Mr Pinocchio non se la prenda, così va il mondo!"
Nel mio ufficio sono tutti frustrati e depressi. Io sono depresso e devo ammettere che qualche volta ho pensato di affogarmi nello stagno!

Ho una collega depressa perché a 45 anni è l'unica femmina di rana che non ha trovato uno straccio di ranocchio, nemmeno tra gli alcolisti del porto. Come unica soddisfazione personale guarda il pacco di tutti i colleghi!

Un'altra collega alla benemerita età di 50 anni ha invece trovato il suo uomo. E' belga, lo ha adescato su qualche porno-chat e adesso dilapida tutto il suo ridicolo stipendio per andare a scopare in Belgio ogni fine settimana!

Ho un collega gay. E' risaputo, non è un problema ma lui nega e glissa... ma soprattutto GLITTERS che troviamo puntualmente su tutti i suoi vestiti... e non sono di donna visto che vive ancora con mamma e papà!

Ho una collega russa. Carina, solito stereotipo della femmina sovietica. Biancaslavata, capello biondo, tetta grossa culo stretto. Cerca l'uomo da fregare per ottenere la cittadinanza italiana. Ci ha provato con il capo ma lui, il pippatore, preferisce farsi una striscia che una russa. 
Quando il capo esce dal bagno va da lei e le dice le peggio cose, lei sorride e spera che sia la volta giusta ma lui, fattone, dopo 20 secondi si è già dimenticato quello che le stava proponendo!!!!

LA MIA FAMIGLIA D'ORIGINE
Mia madre il giorno che le ho detto che mi sarei trasferito a vivere con una raganella dello stagno vicino mi ha fatto trovare le valigie sulla ninfea sotto casa e un bigliettino "Vediamo se questa ti pulirà il culo. Mamma"
Mio padre era un esattore dello stagno. Da quando è andato in pensione ha una panza che nemmeno l'Ululone dal ventre giallo! Passa il tempo a mangiare mosche e moscerini e l'unico vocalizzo che gli salta fuori saltuariamente è un profondo e sonoro rutto.

LA MIA NUOVA FAMIGLIA
La raganella che avevo sposato mi ha lasciato. E' scappata con una rana più divertente, più realizzata dal punto di vista lavorativo ma soprattutto economico. 
Sto stronzo ha uno stagno tutto suo, una decina di ninfee e guadagna mediamente 7.000 mosche al mese, s'è portato via la mia femmina e i miei 150 girini e per di più ora le devo anche passar degli alimenti!

Insomma la mia vita è un pantano! E questa è solo una goccia in uno stagno!!!

Benvenuti nella mia vita di merda, saluti!

La Rana Pinocchio

Ma come cazzo ti vesti?


Ciao raganella, sono Jennifer, ho 30 anni e volevo qualche consiglio di stile perchè so che sei una maestra in queste cose. 

Sono alta 1,65, ho i capelli rossi, un po' di piercing e un tatuaggio sulla coscia che con un reggicalze con infilata una pistola.

Ti invio una mia foto.






Ciao Jennifer,
mi dispiace che tu sia costretta a portare questo orrendo nome, anche perchè immagino che con il cognome vicino faccia ancora più schifo. Quindi il mio primo consiglio è di andare all'anagrafe e cambiarlo, prima però cerca di scoprire quale film ha apprezzato tua madre durante la gestazione, così tanto per prendersela con qualcuno.
Vedo con molto disappunto dalla foto, che hai optato per un look che ti sta malissimo. Ti svelo un segreto, i leggings non sono pantaloni quindi tu, con la taglia 48, non li puoi portare perché fanno cagare. E poi non tutti vogliono sapere che hai un neo sul sedere ti pare? E qui arriviamo al secondo punto: NO MAGLIE ATTILLATE!
Spero che tu abbia sentito, ma principalmente capito, e basta ti prego andare in giro come una mortadella dentro un tutù taglia xs.

Ps. Un reggicalze con una pistola? Ma non ti hanno mai detto che i tatuaggi non si fanno mai da ubriachi?



                                                                                                          La raganella verde



mercoledì 4 luglio 2012

Ansia e Panico



Quante volte ci siamo chiesti: ma perché ti frequento ancora? Praticamente non ti sopporto, ogni cosa che dici mi irrita, appena posso critico quello che fai e la tua visione delle cose…
Io me lo sono chiesto almeno con tre o quattro salamandre che ho incontrato nel corso della mia esistenza e che adesso non fanno più parte del mio stagno. Già, perché quando inizi a farti queste domande… e non trovi una risposta valida che non sia: forse per passare il tempo, perché condividiamo qualcosa (tipo i figli), perché almeno facciamo jogging insieme… capisci che non ne vale la pena!!!
Per esempio, ho frequentato per qualche anno questa salamandra che chiamerò Ansia con cui si condivideva l’attesa della prole. 
Ora, Ansia, presa singolarmente, senza figli e senza marito (che chiameremo Panico) è anche passabile: molto freak (almeno a parole), molto spirituale, molto divertente e molto empatica. 
Poi un giorno tutto cambia con l’arrivo del piccolo salamandra che chiameremo Has Fidanken. La mia amica Ansia viene impossessata da qualcosa che la fa letteralmente uscire di brocca. Non dorme più la notte per stare sveglia a guardare il suo piccolo, nonostante la presenza costante di Panico (marito in ferie per un mese) e di sua madre (che ho personalmente conosciuto e a cui ho stretto la mano per cotanta discrezione, mai vista in una nonna…. Si muoveva praticamente in punta di piedi che quasi volava e l’unico suo cruccio era che sua figlia dormisse).
Io anche le stavo vicina, nonostante anche io alle prese con il mio piccolo salamandra che chiamerò Sfinimento e senza lo straccio di un qualsivoglia aiuto, vista l’assenza del consorte, tutto il giorno a lavoro, e di genitori o suoceri nei paraggi…
Ma ciò che ho visto in quest’occasione e negli anni successivi mi ha risucchiata in un vortice dal quale sono uscita solo pochi mesi fa, quando finalmente ho capito che io e Ansia non siamo compatibili.
Per dire: lei controllava con la pila se il figlio avesse la pelle d’oca (ad agosto), svegliandolo e facendolo giustamente incazzare.
Si ostinava a non volergli dare il ciuccio, ma gli toglieva anche il dito dalla bocca ogni volta che ‘sto poverino tentava di succhiarselo. Di conseguenza il piccolo si incazzava il triplo perché non poteva fare niente, poveraccio. Allora lo attaccava al seno (nel nostro stagno scoprirete che le salamandre allattano…) e lo faceva ingolfare di latte e allora lui iniziava a tossire… e poi si incazzava e piangeva, piangeva, piangeva… 
E Ansia sbroccava, sbroccava, sbroccava. 
Man mano che il piccolo cresceva aveva sempre più l’aspetto di una piccola salamandra repressa: non giocava, voleva solo stare in braccio, se c’eravamo io e il mio Sfinimento piangeva anche solo se gli rivolgevi la parola. E Ansia pretendeva invece che giocasse, che non avesse il ciuccio né il dito in bocca… e lo mollava in terra in lacrime. Un giorno se l’è portato in un altro stagno (in uno dei suoi attacchi di pianto) minacciandolo che gli avrebbe dato del paracetamolo per calmarlo, perché sicuramente non stava bene!
Io in queste occasioni mi son sempre cercata di dare una spiegazione… sicuramente è snervante fare la mamma, specialmente se non era proprio nei tuoi programmi o se la tua vita cambia radicalmente già con la gravidanza. E’ difficile accettare la nuova situazione. Ma poi, quando vedevo che tutto sommato non era lei a occuparsene a tempo pieno (come me) perché il marito Panico faceva un lavoro molto “soft”, stando praticamente in casa la maggior parte del tempo, o sempre in ferie… con madre o suocera sempre in soccorso… mi son detta che forse la causa del suo stress è che vuole un figlio perfetto, che non deve piangere mai, che deve fare solo ciò che dice e come lo dice lei e che al tempo stesso deve essere un piccolo di Salamandra socievole e simpatico, ma con il loro fantastico metodo è venuto fuori solo insicuro e paurosamente timoroso del prossimo.
Nei prossimi rosp vi racconterò di  Has Fidanken  e dei suoi genitori Ansia e Panico, più insicuri di lui.

La salamandra pezzata